Gli Archivi di Minas Tirith #1
Salute viandanti e compagni d’arme!
Inauguriamo oggi la prima rubrica che andrà a inserirsi a cadenza speriamo sempre più frequente all’interno del nostro e vostro nuovo sito!
La rubrica “Archivi di Minas Tirith” avrà come scopo quello di conoscere meglio la Compagnia de’ Viaggiatori in Arme, i suoi protagonisti e i suoi amici!
Per il primo appuntamento non potevamo non rivolgerci a uno dei suoi capostipiti più importanti, ovvero Andrea Taverna, co-fondatore nonché presidente dell’associazione!
Ciao Andrea e benvenuto nella nostra nuova rubrica
Ciao A tutti… che emozione…
Prima domanda ovvia, ma assolutamente d’obbligo: perché il nome “Compagnia de’ Viaggiatori in Arme?”
Lecita direi, più che lecita! la nascita del nome è frutto delle menti dei più vecchi membri della Compagnia, cosi come il simbolo, mi ricordo ancora una manciata di nerd assiepati attorno ad un tavolo di un Pub nelle fredde sere milanesi a discutere del nome e del simbolo di quello che un giorno sarebbe diventata la “Compagnia”.
Come leggiamo nella storia della Compagnia, tutto nasce tra i banchi di scuola e perdura fino ad oggi sempre più forte, cosa lega in maniera così salda i componenti del gruppo?
Direi di getto il gioco di ruolo del Signore degli Anelli, ma questo, ad oggi, posso affermare che è solo la punta dell’iceberg, in realtà attorno a questo “gioco” si sono creati legami saldi e sinceri, amicizie che si sono consolidate nel tempo fino a divenire, concedetemi il terme, indistruttibili.
Ne abbiamo passate di tutti i colori, sia a livello di Compagnia che a livello individuale, ma sapere che lì nella nostra piccola sede c’è sempre una sedia e una scheda ad aspettarti ti aiuta a vivere un po’ meglio, e se poi manchi da tempo, bhè stai certo che quando varchi la porta più che un sincero abbraccio ed una birra fresca nessuno ti chiederà altro a meno che non sia tu a volerlo dire. Non saprei trovare una descrizione più bella della parola Amicizia.
La Compagnia, o CdViA, è tanto gioco di ruolo, ma anche tanta animazione e cultura. Cosa volete trasmettere a chi vi si avvicina durante le manifestazioni?
La nostra sincera passione per tutto ciò che gravita attorno al mondo di Tolkien, in ogni sua forma, dal gioco di ruolo, fino ad arrivare ad un campo medioevale di ispirazione Rohirrim, per poi passare ad una mostra di disegno e tornare ad un corso di pittura di miniature, il tutto supportato dalle sempre presenza della Società Tolkeniana Italiana che non ha mai fatto mancare il suo appoggio!
Inoltre mi permetto di sottolineare l’attività che da tempo svolgiamo con i più piccoli, ovvero mini corsi di scherma medioevale, per appassionare giovani cavalieri che chissà magari un giorno potranno brandire una spada e reggere il vessillo della Compagnia!
Il cuore pulsante delle vostre attività sono le opere dello scrittore J. R. R. Tolkien. Che cosa accomuna secondo te la CdViA alle compagnie di eroi di cui leggiamo ne “Il Signore degli Anelli” o “Lo Hobbit”?
Domanda complessa… direi la spontaneità con cui si è formata, come i tre giovani hobbit che partono con Frodo senza pensare a cosa li attende o la temerarietà di Aragorn; insieme abbiamo affrontato prove che possono essere paragonate a quanto accaduto a Colle Vento, e ne siamo sempre usciti tutti insieme! Anche la testardaggine degna di Gimli non ci ha mai fatto demordere anche difronte ad imprese che sembrava troppo grandi per noi. Ed infine l’armonia che c’è nel nostro gruppo degna di Rivendell (Gran Burrone – NdR). Come per gli eroi tolkieniani la differenza di età non conta, cosi come le proprie attitudini, ognuno di noi dà sempre il massimo e dove non arriva, trova la mano del suo amico a fianco.
Parlaci di Andrea Taverna lo scrittore.
Mi state mettendo sotto torchio… Inizialmente è nato in me il desiderio di raccogliere le varie sessioni che avevamo giocato nei primi anni della Compagnia, mentre raccoglievo il voluminoso materiale, ho iniziato a romanzarlo, e man mano che andavo avanti notavo che la storia prendeva forma, ma la cosa più sorprendere era la veridicità che ogni personaggio aveva, perché si trattata di un personaggio giocante, vero, utilizzato da uno di noi. Le sue scelte, erano determinate da una persona diversa l’una dall’altra che hanno dato uno spessore al personaggio incredibile, e cosi è nato il primo libro “La Compagnia de’ Viaggiatori in Arme”. A distanza di un paio danni poi ha visto la luce il secondo “Una voce dal passato”, un seguito, ma anche un romanzo indipendente dal primo, ma sempre con la caratteristica delle genuinità e l’originalità dei personaggi! Che aggiungere… vi resta solo che leggerli!
Tre parole per descrivere la Compagnia.
Amicizia, rispetto e fiducia.
Che dire amici, grazie mille ad Andrea.
Grazie mille a voi per l’attenzione! Ci vediamo presto